Ci sono novità in merito al Reddito di Cittadinanza 2022 e la decadenza dal beneficio. Ora il sussidio si perde anche a fronte del rifiuto di un’offerta di lavoro congrua proveniente direttamente da un datore di lavoro privato, senza che intervenga il centro per l’impiego.
Una stretta introdotta dal l Decreto Aiuti convertito in Legge che modifica, appunto, le cause di decadenza per incentivare i percettori a trovare un’occupazione.
In questo articolo vi spieghiamo in che modo il Decreto Aiuti convertito in Legge modifica nel 2022 la disciplina delle proposte di lavoro in merito alla decadenza del Reddito di Cittadinanza e quali sono le nuove regole per l’inserimento lavorativo dei beneficiari.
REDDITO DI CITTADINANZA E DECADENZA, NOVITÀ 2022
L’articolo 34-bis, introdotto dal Parlamento nel testo del Decreto Aiuti convertito in Legge entrato in vigore il 15 luglio 2022, modifica la proposta di lavoro “congrua” da presentare ai percettori del Reddito di cittadinanza e, conseguentemente, introduce una nuova decadenza in caso di mancata accettazione. Il provvedimento modifica l’articolo 4, comma 9-bis, del Decreto Legge 28 gennaio 2019, n. 4 in questi termini:
- i datori di lavoro privati possono ora proporre offerte di lavoro congrue direttamente ai percettori del Reddito di Cittadinanza senza alcuna intermediazione dei centri per l’impiego finora indispensabile;
- in caso di rifiuto della proposta di lavoro, i datori di lavoro privati potranno comunicare il “no” ricevuto al Centro per l’impiego competente, ai fini della decadenza del beneficio.
Restano salvi i criteri di congruità e la disciplina a tutela per i percettori. Vediamo nello specifico cosa prevede la norma.
PROPOSTE DI LAVORO DIRETTAMENTE DA PRIVATI E DECADENZA
Il Decreto Aiuti divenuto Legge innanzitutto prevede che le offerte di lavoro congrue possano essere proposte ai beneficiari del Reddito di Cittadinanza che hanno stipulato il “Patto per il lavoro” direttamente dai datori di lavoro privati. Si ricorda che fino ad ora erano i Centri per l’impiego e gli altri soggetti accreditati, come vi illustriamo nella nostra guida, a poter proporre le offerte di lavoro ai percettori del Reddito. Una volta presentata l’offerta di lavoro, stando alle disposizioni dell’articolo 34-bis del Decreto Aiuti convertito in Legge possono verificarsi due condizioni:
- il percettore di RdC accetta e inizia il suo nuovo percorso lavorativo;
- l’offerta viene rifiutata. La mancata accettazione dell’offerta congrua viene comunicata dal datore di lavoro privato al Centro per l’impiego competente per territorio e viene avviata la decadenza dal beneficio secondo le disposizioni del Decreto Legge 4 del 2019. Nello specifico, interverrà la decadenza dal Reddito di Cittadinanza 2022 nel caso di mancata accettazione di almeno una di 2 offerte congrue ricevute o, ancora, della prima offerta congrua ricevuta dopo aver beneficiato del RdC per un periodo di 18 mesi.
COME FUNZIONA LA DECADENZA DAL REDDITO DI CITTADINANZA 2022
Il Decreto Aiuti convertito in Legge offre la possibilità ai datori di lavoro privati di presentare un’offerta di lavoro direttamente – senza mediazione del Centro per l’impiego – al percettore di Reddito. In caso di mancata accettazione inizia la “pratica” per la decadenza. Si rammenta che ai sensi dell’articolo 4 del Decreto Legge 4 del 2019, i componenti maggiorenni del nucleo familiare beneficiario del Reddito di Cittadinanza non già occupati sono tenuti a:
- stipulare presso i centri per l’impiego un “Patto per il lavoro” che li impegna a svolgere una ricerca attiva del lavoro ed accettare almeno una di 2 offerte congrue ricevute;
- in caso di rinnovo del beneficio dopo i primi 18 mesi, deve essere accettata la prima offerta utile di lavoro congrua.
Ciò non vale solo per i casi di esonero previsti dalla norma, come ad esempio, la frequenza a un corso di studio, la percezione trattamenti pensionistici, età superiore a 65 anni o disabilità.