Sui social lo sfogo della nonna: “Mia figlia Alessia è un mostro”
Si fa di ora in ora più nitido il quadro della situazione che ha portato alla morte della piccola Diana, la bimba di 18 mesi abbandonata in casa a Milano per una settimana, uccisa dalla fame e dalla sete.
A fornire i pezzi mancanti, oltre alle deposizioni della mamma
Alessia Pifferi
davanti agli inquirenti, sono i racconti degli amici e dei vicini di casa. Di chi le vedeva al parco. “La mamma la riprendeva in modo brusco appena lei provava ad avvicinarsi agli altri bambini”, racconta una donna nella piazzetta del quartiere Ponte Lambro, dove vivevano nella casa della nonna.
“Diana era intimorita da sua mamma” –
La piccola Diana viene raccontata come una bimba gracile, fragile, che si muoveva a fatica. Quanto lei si agitava, la mamma reagiva in modo deciso. “E lei subito si fermava, era come intimorita”, continua il racconto al Corriere della Sera.
Il battesimo mai celebrato, organizzato solo per ricevere regali –
Un’amica di famiglia ricorda la festa organizzata per il battesimo di Diana. La mamma Alessia si era prodigata nel far girare la voce. Ma il battesimo non è mai stato celebrato. E’ stata solo l’occasione per ricevere qualche regalo, una busta con un po’ di denaro. Tutta una bugia, una delle tante raccontate da Alessia emerse negli interrogatori degli ultimi giorni.
Il ricovero in ospedale mentre la mamma era a Montecarlo –
Resta ora il dolore di nonna Maria, la mamma di Alessia, che su Facebook, riporta Il Giorno, si lascia andare a un grido di disperazione. “Grazie a tutti… mia figlia è un mostro”, risponde a chi le fa le condoglianze. C’era proprio la nonna ad accudirla quando, un paio di mesi dopo la nascita, la piccola Diana fu ricoverata in ospedale con la febbre altissima. La mamma era a Montecarlo con il compagno in vacanza. Solo poche settimane prima l’aveva partorita nel bagno della casa dell’uomo, nella Bergamasca, senza però mai svelare l’identità del papà della bambina. Un segreto che Alessia si ostina a non rivelare.